giovedì 11 agosto 2011

MATCHING MOLE - s/t

Rieccomi. Scusate la pigrizia. Ci sono stati tutta una serie di problemi da risolvere e le cose veramente importanti, tra cui questo blog, mi sono un po' sfuggite di mano.
Matching mole, ovvero macchina molle, ovvero Soft Machine. Il gioco di parole è facile, meno facile quando di mezzo c'è quel bastardo di Robert Wyatt.
Disco imprescindibile degli anni settanta, almeno per gli amanti della sperimentazione musicale. E di disco sperimentale pare non si tratti,ascoltando l'iniziale O Caroline. Una delle canzoni della mia personale educazione sentimentale degli ultimi dieci anni. Poi parte Instant Pussy, a cancellare qualsiasi cosa abbiano detto i Tortoise nelle parti più intimistiche di Millions now living will never die. Forse esagero, ma qui c'è gia molto dei successivi quaranta anni a venire. Ovviamente colpisce/ scolpisce la voce di Wyatt, con la sua voce strumento ad arieggiare sopra il basso di MacCormick. E ancora rimane intimistica la prestazione dei nostri in Signed Curtain; poi comincia lentamente ad evolvere verso il progressive in Part of the dance. Tuttavia non si tratta di musica perfettamente allineata con i canoni dell'epoca. C'è quella morbidezza di fondo in tutto il suono, che senza essere ovattato è etereo, assolutamente rievocata nella musica di un paio di decenni dopo (diciamo dopo il mani pulite del grunge).
L'album è insomma per me perfettamente moderno, ancora parzialmente digerito. Basta ascoltare, ed è l'ultima che cito, Immediate curtain. I vostri pesci rossi, l'LSD, la paura, una ballerina del cinema muto.
Lo trovate qui.

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