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Dalla Norvegia senza furore. Alfieri della new wave trascendentale assieme a Cocteau Twins e Dead Can Dance, la band produsse una manciata di album intrisi di morbida etnicità. Troppo depressivi per i miei gusti nella produzione iniziale fecero qui un album grandioso, per poi sparire senza troppi perché, quasi a dire che risolti i nodi esistenziali a favore di una più matura e positiva visione della vita, non troppo resta da dire (forse è vero).
Debitori del successo nordico di Bjork, ma sostanzialmente sulla linea della più classica Kate Bush per i vocalizzi, Anneli Drecker e Nils Johansen ci deliziano così, senza nemmeno un’ombra nel cuore.
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