mercoledì 16 marzo 2011

THE DUKES OF STRATOSPHEAR – 25 o’clock

Acido sogno quello dei Dukes of Stratosphear. Pastiche psichedelico, tributo alle band degli anni 60 con le quali, gli autori, erano cresciuti. I duchi infatti nient’altro sono che uno dei gruppi più importanti degli anni ’80 britannici, mal celebrati o meglio non celebrati nel corrente asfittico richiamo del pop modaiolo di quegli anni, sotto mentite spoglie. Si tratta degli XTC e se non sapete chi sono, state leggendo il blog sbagliato. Comunque c’è san Wikipedia e l’imprescindibile raccolta dei singoli della band, intitolata “Fossil Fuel” per recuperare lo iato culturale. A prescindere da questo, io degli XTC che posso dire…sono una delle mie band preferite. Per me stanno vicini ai Beatles per alcuni pezzi. Colin Moulding il bassista è una fonte di ispirazione come musicista. Soprattutto sono divertentissimi.

Parliamo però dei Dukes…a carriera avviata, a metà anni ’80 i giovani XTC si prendono una vacanza da se stessi e dalla fama crescente. Decidono di fare un dischetto intriso di rock inglese retrò. Vanno in campagna, tirano fuori strumenti dell’epoca, ma non basta. Si trovano una nuova identità, si travestono, si rinominano, perché non sono loro. Un disco così i fan non lo capirebbero. Vengono fuori sei canzoni deliziose. Su tutte la acidissima 25 o’clock…appunto un tempo che non c’è...in cui non essere se stessi.

L’album è stato riedito recentemente in “a luxurious hardback book format with 24 colour pages of full lyrics, photos and reams of brand new sleeve notes written by Dave Gregory, Colin Moulding and Andy Partridge”, dalla APE records, etichetta che sta buttando fuori praticamente qualsiasi cosa che i nostri eroi abbiano mai registrato nella loro strampalata carriera. Da notare l’artwork, in stile Cream.

Il file contiene la versione storica degli anni ottanta e le copertine del disco.
Lo trovate qui: http://www.mediafire.com/?2cjymmjf0zy

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