La creatura nasce ad immagine e somiglianza di un certo Mark Kozelek. Un tizio che dopo essersi bruciato per bene con la droga cerca di rimediare alle brutture della vita celebrando le memorie d'infanzia, quelle incantate, con una musica delicata, fragile e immobile.
Tra la non copiosissima produzione del gruppo, attivo di fatto principalmente negli anni 90 con una manciata di album, mi sembrava carino ricordare questo strano piccolo e.p., in cui Mark ed i suoi riprendono un classico dei classici, "Shock me" dei Kiss. L'operazione a mio giudizio è un giusto tributo a ciò che i Kiss sono divenuti. Icone dell'immaginario, ricordi dorati d'infanzia o di adolescenza, prime ribellioni che nel tempo scolorano e non scandalizzano più. Ancor più stupisce la versione strumentale del pezzo, che chiude il piccolo album. Da iniziale celebrazione acustica di uno storico riff di chitarra a bucolica pastorale per archi e ottoni. Come a dire che in fondo tutto ciò che è passato, quando smette di ferire, si ammanta di un malinconico languore sul quale indugiare chiedendosi: "ma ero davvero io questo?"
Lo trovate qui: http://www.mediafire.com/?nm22mzzwj3t
>> Come a dire che in fondo tutto ciò che è passato, quando smette di ferire, si ammanta di un malinconico languore sul quale indugiare chiedendosi: "ma ero davvero io questo?"...wow un buon inizio per il blog di music haikus ;)
RispondiEliminaEra ora...più invecchio e meno riesco a fare le cose che non mi intereessano davvero. Questa è ovviamente una cosa che mi interessa. Parlare di musica intendo...
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