domenica 4 dicembre 2011

JESU - heart ache and dethroned

I progetti personali di Justin Broderick hanno sempre a che fare con Dio. Prima i Godflesh, ma la provocazione era nettamente più odiosa. Ora Jesu, a cui manca una s per diventare Jesus. La denominazione diventa però meno ribelle, vista la crisi di nervi che ha posseduto il nostro autore tra un nome d'arte e l'altro. La sintesi è una disperata cattedrale sventrata in un sito industriale. Disperazione e speranza, affermata attraverso l'arresa al divino o mediante la sua insostenibile assenza. Insomma, san Paolo in preda alla visione, magari di una eclissi divina.
Comunque.
Heart ache and dethroned, oltre ad essere cronologicamente recente (2010), raccoglie il primo e l'ultimo EP pubblicato da Jesu. Una sintesi di 6 pezzi, notevole, non rivoluzionaria, ma tenendo conto dell'arco temporale che testimonia, imprescindibile documento del futuro psicofarmacologico della musica industriale.
Ecco qui.

sabato 5 novembre 2011

SWERVEDRIVER - Mezcal head

Questo disco è come un vecchio amico, di cui la vita ci ha parlato a lungo, in ragione di costanti frequentazioni, e che quindi è apparentemente noioso, nella sua schematicità.
Per altro verso il suo essere familare lo rende burroso alle nostre difese intellettuali e snob, che sempre cercano novità, rendendolo lacrimevole e "franco", nel senso di "proprio al mio tessuto culturale", ad ogni ascolto.E' un disco notevole, seppur non innovativo. Fresco, seppur non rivoluzionario. Ben suonato (soprattutto), senza essere virtuosistico. Epico, senza essere barocco. Drogato, senza essere allucinato. E via così. Un buon disco insomma. E chi ne ha molti sa di cosa parlo. Chi ne ha pochi lo ignora, ma vale la pena.
Eccolo qui.

martedì 4 ottobre 2011

THE GREAT TYRANT - There is a man in the house

Uno dei miei dischi preferiti dei tempi recenti, una singola perla da avere assolutamente. Il punk, suonato da Scott Walker, imparentato con i Magma. Questo sono i Great Tyrant. Un terzetto voce/organo, basso, batteria. Un disco malattissimo, per cui sarebbe stato opportuno il titolo di death rock, se già non fosse stato sprecato per opere meno degne.
Qui non voglio incensare nessuno dei colpevoli di questo disco, ma faccio menzione del virtuoso bassista Atkins, una sorta di addetto al doom con perenne fantasia, purtroppo morto.
E' per questo che cotanto capolavoro non ha avuto seguito.
Sicuramente non per tutti.
Qui.

giovedì 15 settembre 2011

JIM BLACK'S ALASNOAXIS - Splay

Potremmo definirlo un album di jazz olistico, vegano.
In realtà questa fatica del combo del carissimo batterista Black, gli Alasnoaxis, merita una presenza su queste pagine perché è il miglior disco di sempre di post rock.
Come nella migliore tradizione del jazz, l'inglobamento di dialettiche ed idioletti altri rispetto al proprio linguaggio classico, è puramente un travalicamento del DNA acquisito verso soluzioni musicali altre e spesso superiori.
Qui un esempio folgorante di questo concetto, pubblicato come sempre in edizioni ultra lussose e iper riciclate dalla winter & winter.
Lo trovate qui.

martedì 30 agosto 2011

STEED LORD - heart II heart

Ecco un gruppo così non sarebbe mai dovuto finire su musichaikus. Il perchè invece sia qui è una tshirt. Mi sono comprato una maglietta fantastica in un negozietto molto cool, che vende cose in salsa hip hop, electroclash, newrave. La tshirt è nera, con un minerale gigante dai colori sulfurei al centro e la scritta STEED LORD, nei medesimi colori, sotto la roccia. C'è una etichetta in fondo alla tshirt che descrive l'immagine. Si tratta di una pietra feticcio che appunto gli STEED LORD osservano come loro prisma filosofale, la cui presenza tra i musicisti risale a vicende familiari antecedenti. Comunque la maglietta è bella per me, ma pensavo che STEED LORD fosse una maison di alta sartoria. Invece. Sono un gruppo islandese di electroclash e mi stanno prendendo la testa. Musicalmente non sono niente di speciale. Solo che dopo averli ascoltati e soprattutto visti nei loro video, capisci a chi deve qualcosa e più di qualcosa Lady Gaga. Fatevi un giro, magari vi interessa...ecco il loro bandcamp.